Mi vorrei rivolgere a tutti gli imprenditori che ogni giorno con forza e tenacia prendono in pugno la vita delle loro imprese in attesa di un futuro che gratifichi ogni tipo di sforzo. In questi anni hanno chiuso tante realtà, un vero e proprio sterminio di possibilità che ha reso il popolo timido, indifeso e impaurito. Sono stati eseguiti tanti tentativi da parte delle imprese in questo decennio nella proiezione di una sperata e tanto voluta evoluzione e nel frattempo si è creata una nostalgia romantica, quella di riavere ciò che la nostra penisola delle eccellenze è sempre stata in grado di regalare al mondo intero. Dobbiamo cari Italiani fermarci, rinascere, credere nuovamente in noi, leggere la storia, valutare il fatto che chi conosce l’Italia sa che è la terra delle grandi emozioni. Iniziamo a emozionarci nuovamente, sentiamoci padroni di difendere la nostra terra colorata e vincente per il suo clima, per la sua storia, per il suo entusiasmo, per la sua produzione.
L’imprenditore è un uomo che nella sua testa ha tanti pensieri che a volte non sono coordinati tra di loro per la complessità di operazioni di cui la sua impresa necessita per creare produttività. Ogni singolo aspetto del lavoro va controllato e gestito e tutto deve o dovrebbe funzionare come gli ingranaggi di un orologio o come gli strumenti di un’orchestra.
L’evoluzione sta nel creare un quadro ben definito di ciò che esiste e di ciò che dovrà esistere ma il problema più grande da risolvere è come sempre quello mentale perché le più grandi catene della vita sono nella proprio nella mente.
Tanti stati d’animo e comportamenti legati alla superbia, all’entusiasmo, all’avarizia o alla paura devono necessariamente essere riconsiderati per generare coordinazione e organizzazione produttiva.
Non c’è ricchezza senza organizzazione, non c’è ricchezza senza parsimonia, non c’è ricchezza senza ragionamento, non c’è ricchezza senza comunicazione.
Ogni essere umano da sempre ha un compito quello di fornire per se stesso e di conseguenza per gli altri un motivo della sua esistenza e solo capendo questo motivo potrà essere produttivo.
Se una imprenditrice ha una passione e questa passione è legata per esempio alla realizzazione di maglioni la sua prima gioia sarà quella di vedere realizzato un bel maglione, la seconda sarà quella di poterlo far vedere a più persone possibile, la terza sarà quella di ricevere il suo primo ordine, la quarta sarà quella di vedere indossato e condiviso il suo lavoro, la quinta ma non ultima è quella di sperare nella crescita del suo sogno con la forza, la volontà, l’ottimismo e soprattutto lo spirito italiano.